Qui tra le luci spente del mattino
prima che l’alba rubi al ciel le note
lontananze montagne azzurre s’alzano
dove il golfo di luna si colora.
E lì dov’ieri eran le luci vive
ora nebbia si leva e sale e stringe.
I volti spaiono come nebbia al sole
volti che solo invidia e rabbia muove
volti di gente che persone furono
ma oggi solo lineamenti persi.
Anonimi volti io non ritrovo
quella mia gente conosciuta un tempo.
Forse il mutar dei tempi vi ha cambiato
forse è stato l’amor dimenticato
forse il giostrar per ingannare altrui.
Io più non vi conosco gente mia.
Arrovellati dai castelli d’ombra
dagli affanni per seguire ombre
io non so più chi siete gente mia
non siete volti, non ricordi amati
in un soffio nel nulla siete andati.
Come pecore a brucar la terra
siete corsi ad attingere veleni e vermi
senza pensare a un’ideale forma
che vi avrebbe nei secoli fermati.
E forma i vostri volti ora hanno perso
non siete volti solo masse informi.
Linee nel volto voi avete perduto
non ci son occhi, non righe, non segni
anonimi, pietre levigate,mancanza d’animi
mancanza di calore volti senza vita voi siete
e passate col tempo, scivolate nell’oblio più profondo.
Anonimato.
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Giugno 2015: Stralcio da l'Enciclopedia della Poesia contemporanea 2019
Edizioni Fondazione Mario Luzi - Roma