Ercole sedeva da solo all’ultimo banco sotto la finestra. Non dimostrava la sua età perché aveva spalle larghe, mani grandi e forti e i muscoli della coscia sembravano colonne brunite dal sole caldo sotto pantaloni corti e stretti.
Accolgo l’invito del nostro presidente di dare notizia di un libro che ho scritto sui miei genitori, che hanno insegnato matematica e fisica, nella sezione A del nostro liceo: mio padre, Rodolfo Amendola dal 1939 al 21 giugno 1943, giorno in cui è morto proprio uscendo da scuola, durante i bombardamenti e mia madre Maria Moreno Amendola dal 1943 al 1972, anno in cui è andata in pensione.